11 Exposer per 11 località italiane. Inizia da loro e con loro, la prima tappa di #expoviaggioinitalia
2 giugno, Festa della Repubblica Italiana.
Arriva ogni anno anno il momento di ricordare e festeggiare, tutti insieme, il nostro Paese; questa volta con un'intensità e un senso di comunità rinnovati.
Per noi italiani, questa giornata sarà ancor più occasione per celebrare la bellezza dei nostri territori e delle nostre genti.
Anche noi di Expo4talent abbiamo sentito forte il desiderio di raccontare l'Italia, provare a viverla insieme alla nostra Community e a chi vorrà viaggiare con noi; così abbiamo pensato a una nuova iniziativa:
#expoviaggioinitalia è il viaggio degli Exposer in giro per l’Italia.
Abbiamo selezionato 11 artisti della nostra community che avessero scelto, come oggetto, le meraviglie della nostra terra - tra natura e monumenti - e abbiamo dato vita, così, alla prima tappa di un viaggio fatto di colori, rimandi sensoriali tra ricordi e desiderio di esplorare, conoscere.
Noi, a guardare le rappresentazioni di Luigi, Domenico, Valeria, Matteo, Diego, Marco, Raffaele, Maria, Ivan, A-Criticart e Marco ci sentiamo così: proiettati verso quei posti non ancora visitati e nostalgici - ma felici - guardando le foto di posti che abbiamo amato, amiamo o in cui siamo nati (c’è chi tra noi è nato a Roma, chi in Sardegna… chi ama andare in vacanza in Puglia...).
Immagina di planare, tra cielo e terra, nella natura sconfinata e selvaggia dell’Alto Adige, grazie allo scatto di Luigi.
Osserva la natura giocare con la città (Torino), nello scatto di Domenico.
Prova la magia di stare lì, a guardare Calabria e Sicilia contemporaneamente, come nello scatto del Castello Ruffo di Scilla (Reggio Calabria) di Valeria.
Pensa alla maestosità senza tempo di una Roma all’alba, con Matteo.
Lascia scorrere i pensieri tra le sfumature rosa e indaco del panorama marchigiano ritratto da Diego.
Ripensa, con lo scatto di Marco, alle serate a passeggiare al porto - magari proprio a Bari - con la tua persona preferita.
Immagina di camminare fra i ciottoli di una delle nostre tante città storiche, come la Bologna disegnata - sì, hai letto bene - da A-Criticart.
Tuffati, baciato dalla luce lunare, in acque limpide anche la notte, come nel Sud Ovest della Sardegna della foto di Ivan.
Emozionati di fronte alla bellezza marmorea, quasi viva, dei nostri monumenti, come quelli della Firenze ritratta da Maria.
Abbandonati alla nostalgia, ai pensieri e ai ricordi, quasi sospeso, come il castello di Ischia, ritratto da Raffaele tra luce e acqua.
Sfida le vertigini - e le paure - e affacciati dal castello più alto d’Italia, come nello scatto di Marco.
Il tuo viaggio è appena cominciato!
Continua a trovare ispirazione con gli Exposer Domenico, Raffaele, Matteo, Marco e Ivan e A-Criticart;
prima di lasciarti alla lettura delle parole che hanno voluto dedicare alla Community per parlare della loro passione e di questi scatti tutti italiani, vogliamo raccontarti cosa abbiamo imparato da loro:
Abbiamo chiesto agli Exposer:
- Perché scattare la foto di un momento in una città che viviamo/ visitiamo?
- Come ti sentivi quando hai scattato questa foto? Cosa evoca in te, a distanza di tempo?
Se vuoi leggere le loro interviste integrali, le trovi qui sotto:
Perché scattare la foto di un momento in una città che viviamo/ visitiamo?
Per rispondere a questa domanda non posso che partire dalla mia esperienza personale. Sono calabrese, ho sempre amato e vissuto il mare, dove mi gustavo i tramonti quasi ogni sera d’estate. Ma solo da quando ho iniziato a studiare la fotografia e a fotografare per hobby, ho davvero apprezzato ogni singolo tramonto. Non so come mai, ma quando inizi a fotografare con passione, ogni momento che vivi te lo godi diversamente, stai attento ai dettagli, alla luce che filtra, allo sguardo di un passante immerso nei suoi pensieri, al rapporto tra luci e ombre.
Io ho iniziato fotografando i bellissimi posti della mia terra. Essendo amante dei paesaggi ho scoperto che dal punto di vista fotografico c’è tanto da raccontare soprattutto vicino casa! Non è necessario partire lontano e andare all’estero per rimanere sbalorditi dalla bellezza che ci circonda....lo disse Proust: “Il solo vero viaggio, la sola immersione nella giovinezza la si farebbe non con l’andare verso nuovi paesaggi, ma con l’avere occhi diversi.”....Riconosco di essere un po’ romantico in questo....
Perciò il mio primo grande desiderio ed obiettivo quando organizzo un’uscita fotografica, è quello di arrivare a conoscere sempre di più la terra che abito, per provare ad esprimere al meglio la sua anima. Questo è il mio perché.
Come ti sentivi quando hai scattato questa foto?
Anche qui per rispondere devo fare un passo indietro, perché l’esperienza di questo scatto mi ha insegnato molto. Come dicevo prima sono appassionato di fotografia paesaggistica. Sicuramente la mia passione per la fotografia è nata dopo la mia passione per i paesaggi.
Per me i paesaggi non sono solo quelli naturali (il mare, le montagne), ma considero paesaggio anche una piazza con edifici alti 200 metri.
Inoltre quel che preferisco dei paesaggi è che ci possiamo recare nello stesso posto per dieci volte ma il paesaggio che ci accoglierà in quel momento non sarà mai lo stesso della volta prima. Inoltre, Il paesaggio è una delle prime cose al mondo che ci informa dei cambiamenti che stanno avvenendo in un determinato contesto. Con questo scatto ho compreso che nella fotografia paesaggistica, oltre alla pianificazione, conta molto saper cogliere e apprezzare l’imprevisto. Qui mi ero recato sul Monte dei Cappuccini a Torino una sera d’estate per gustarmi un altro bel tramonto sulla Mole e sulle Alpi torinesi. Il meteo dava “sole con poche nuvole”, una condizione ideale per fare entrare nella composizione qualche nuvola colorata. Una volta arrivato in cima il tempo è cambiato così velocemente che ho intravisto un temporale dirigersi velocemente proprio verso di me. Allora senza pensarci molto ho cambiato subito obiettivo e dal grandangolo sono passato al 70-300 mm, sperando proprio di beccare un fulmine vicino la Mole. La perseveranza mi ha ripagato, anche se son tornato a casa bagnato come non mai (i rischi del mestiere). Ho vissuto sette anni a Torino, e sul Monte dei Cappuccini ci sarò andato chissà quante volte, ma per me quello rimane il tramonto più bello. Rivedere questa foto a distanza di tempo mi fa pensare che ciò che apprezzavo più di Torino forse era proprio il suo temperamento mutevole.
Perché scattare la foto di un momento in una città che viviamo/ visitiamo?
A mio modo di vedere i monumenti sono un po' come il biglietto da visita di una determinata città, un simbolo che rende queste immediatamente riconoscibili agli occhi del resto del mondo, rappresentano la copertina perfetta del libro fotografico del luogo o città che decidiamo di fotografare. Che sia per semplice ricordo, o per una completa rappresentazione in chiave personale del luogo in cui ci troviamo, non si può prescindere da uno scatto dei monumenti più iconici che ci circondano.
Come ti sentivi quando hai scattato questa foto?
Quanto a come mi sentivo quando ho realizzato questa fotografia, la risposta è affamato! Dietro ad ogni scatto c'è sempre una storia e in questo caso la mia è abbastanza divertente. Mi trovavo sull'isola nel weekend di San Valentino in compagnia della mia ragazza che devo veramente ringraziare perché nonostante la gran fame di entrambi nel recarci a cena, ha pazientato di fianco a me assecondando la mia passione. Il castello di notte illuminato era uno spettacolo meraviglioso e non potevo certo perdere l'occasione di immortalarlo. A distanza di tempo quindi, questa foto mi evoca questi meravigliosi momenti, legati alla festa degli innamorati su di un'isola del qual sono appunto innamorato. Spero di non essermi dilungato troppo, e rinnovandoti i ringraziamenti a te e allo staff, resto a tua completa disposizione
Perché scattare la foto di un momento in una città che viviamo/ visitiamo?
Ogni volta che scatto, che sia un luogo di una città, una persona o un evento, qualsiasi cosa, cerco sempre di trasmettere l’emozione che provo in quel momento; probabilmente è una risposta scontata, ma è quello che mi impongo e cerco di fare ogni volta, altrimenti non credo avrebbe proprio senso la fotografia.
Come ti sentivi quando hai scattato questa foto?
Questa foto del Colosseo in particolare, l’ho scattata all’alba, l’unico momento in cui forse puoi davvero vedere Roma per quello che è davvero: una meraviglia! Ogni volta che la vedo mi trasmette pace e tranquillità, le stesse che ho provato quella mattina quando l’ho scattata.
Perché scattare la foto di un momento in una città che viviamo/visitiamo?
Questa domanda, almeno nella mia mente, si traduce con la domanda più generale “perché fare fotografia?”. In entrambi i casi la mia risposta è la stessa: per fermare il tempo.
Penso sia questo il fine ultimo della fotografia ed è questo il motivo per cui amo scattare fotografie mentre sono in viaggio, ma anche nella città in cui sono nato. La fotografia ci permette di fermare il tempo, di immortalare un momento, di congelare un ricordo che altrimenti sbiadirebbe col tempo, di racchiudere un’emozione in un’immagine e di trasmetterla anche a chi quella emozione non l’ha provata direttamente, anche a distanza di anni.
Le persone cambiano, perfino le città cambiano, ma non le fotografie. Una volta che hai immortalato un momento, grazie alla fotografia, quello diviene tuo per sempre. E questo ti permette di rivivere le stesse emozioni a distanza di anni, come se il tempo non fosse trascorso, semplicemente riguardando un vecchio scatto.
Come ti sentivi quando hai scattato questa foto? Cosa evoca in te, a distanza di tempo?
Quando ho scattato questa foto mi sentivo particolarmente ispirato: era la prima volta che guardavo la mia città con gli “ occhi del fotografo” (aggettivo forse un po’ troppo lusinghiero per me, i fotografi veri sono altri). Infatti, mi sono avvicinato seriamente alla fotografia solo da un paio d’anni e, vivendo lontano da casa, non avevo mai avuto l’occasione di uscire a scattare a Bari, la mia città natale, con la quale ho un rapporto di amore e odio.
Quando ho scattato questa foto, invece, vedevo bellezza ovunque. I posti che ho frequentato a lungo da ragazzino e che non mi avevano mai trasmesso nessun tipo di emozione, si erano trasformati in luoghi ricchi di splendore. Una banale barca, di quelle che avrò visto mille volte passeggiando sul lungomare, si è trasformata in un soggetto estremamente significativo. La magnificenza del teatro Margherita, davanti al quale sarò passato migliaia di volte, si è trasformata nello sfondo perfetto. I giochi di luce e i riflessi sull’acqua del porto, per la prima volta suscitavano in me emozione.
Da quando ho scattato questa foto sono passati circa sei mesi. Riguardandola, ripenso a quanta bellezza ci sia nella città in cui vivo, nonostante tutto. Ripenso anche a quanto fossi spensierato in quel periodo, quando potevo uscire a passeggiare e a scattare come se niente fosse, mentre la situazione adesso è ben più complicata. Penso anche a come le persone sottovalutino i luoghi in cui sono cresciute e che, per apprezzarli veramente, si debba viaggiare, per poterli tornare a guardare con occhi diversi, con occhi nuovi.
Perché scattare la foto di un momento in una città che viviamo/visitiamo?
Ho scattato questa foto perchè ritrae un simbolo della mia zona, la roccia di Pan Di Zucchero, che trovo particolare per come si erge imponente dall'acqua. Fotografarla mi ha permesso di immortalare uno dei rari momenti di vita lontano dalla frenesia quotidiana in cui mi sono potuto soffermare ad osservarne ogni particolare.
Come ti sentivi quando hai scattato questa foto? Cosa evoca in te, a distanza di tempo?
Il mio stato d'animo era di stupore perchè non mi era mai capitato di vedere questo spettacolo nelle ore notturne e in una giornata ideale per questo tipo di fotografia. Rievoca in me un senso di tranquillità per la pace ed il silenzio che questo luogo offre.
A-Criticart
Perché raffigurare un momento in una città che viviamo/ visitiamo?
Io sono sopratutto un ritrattista, quindi anche quando mi approccio alla rappresentazione di paesaggi mi interessa focalizzarmi sulle persone e su come queste vivono la città Questo lavoro presenta uno scorcio di vita quotidiana, una normalità che evoca vissuti e sensazioni di persone che agiscono un’emotività collettiva e condivisa ma tacita e data per scontata. L’interazione di elementi in un gruppo permette la raffigurazione di una singolarità che esiste solo in relazione agli altri ed è emblema della psicologia umana, che si sviluppa a partire dal legame con l’ambiente sociale
Come ti sentivi quando hai realizzato questo disegno?
Le persone sedute, l’uomo in bici, gli studenti che sono di passaggio e le macchine in lontananza sono solo la parte di un’umanità che è di passaggio e si succede nel calcare le vie di città che esistono come rappresentazione della collettività dell’uomo, ma gli sopravvivono nel corso dei secoli. Il quadro, realizzato nel 2018, mi fa pensare a una normalità che, oggi più che mai, appare lontana ma anche essenziale.
Il primo viaggio insieme nel Bel Paese non finisce qui; continua su Instagram e Facebook; la nostra community ti aspetta!
Sei mai stato in una delle località ritratte nelle foto? Magari uno di questi posti è casa tua? Con tanta meraviglia per occhi e cuore, siamo sicuri che avrai scattato anche tu qualche foto di queste o altre meraviglie d’Italia.
Condividi i tuoi scatti con l'hashtag #expoviaggioinitalia!
Hai un super scatto? Partecipa anche al nostro prossimo contest su Expo4talent!
Noi facciamo il tifo per te! Il prossimo potresti tu!