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La fotografia dopo Instagram

By Cristina Monaco

20 giugno 2018

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C'è ancora posto per la fotografia professionale sul social?

Con l’avvento del mondo digital e di svariati canali artistici, l’arte in ogni sua forma è diventata di dominio pubblico, e soprattutto chiunque può sentirsi artista e cimentarsi con un’app dedicata o con svariati tools che facilitano il lavoro.

Si può parlare di un vero e proprio boom artistico, se vogliamo, in tutti i settori: video, foto, musica, editing.

La domanda che sorge spontanea è: accanto a questo implemento di quantità artistica, va di pari passo la qualità?

 

FOTOGRAFIA VS INSTAGRAM

 

“Solo quando hanno le foto sotto gli occhi sembrano prendere tangibile possesso della giornata trascorsa, solo allora quel torrente alpino, quella mossa del bambino col secchiello, quel riflesso di sole sulle gambe della moglie acquistano l'irrevocabilità di ciò che è stato e non può esser più messo in dubbio. Il resto anneghi pure nell'ombra insicura del ricordo.”

- Italo Calvino, Gli amori difficili -

 

Questa citazione di Italo Calvino denota molto bene il mondo visual-social dei giorni nostri. Sembra infatti che se non fotografiamo qualcosa, questo non ha valore.

La fotografia ormai non è più interesse per poche persone, ma è diventata ad uso e consumo di tutti. Con l’arrivo di Instagram chiunque si è sentito un po’ fotografo, chiamato a dare libero sfogo alla propria vena artistica, senza aver mai frequentato un corso di fotografia. Ecco quindi che fioccano foto artistiche di paesaggi o di colazioni, facilitati nella postproduzione con i filtri a vari effetti dell’App.

 

 

Proprio per questo, è nata in seno alla comunità artistica un’accesa diatriba sull’autorevolezza di Instagram come portale di fotografia, e se i suoi prodotti debbano essere indentificati come fotografia vera e propria o meno. Si è assistito, dunque, a una svalutazione della qualità artistica delle foto prodotte con questa App.

Certo, nessuno vuole mettere a paragone un rullino foto di Instagram con una mostra in galleria, ma ciò non giustifica la svalutazione del lavoro altrui.

Instagram non sostituisce il fotografo professionista e la macchina fotografica costata fior fior di quattrini, è solo un altro modo per condividere i momenti speciali della giornata o le foto ricordo.

Ricordiamo sempre che la fotografia è una forma d’arte che permette alle persone di mostrare il proprio punto di vista.

Ma è proprio vero che Instagram ha abbassato l’autorevolezza artistica della fotografia in quanto arte?

 

INSTAGRAM HA SVALUTATO LA FOTOGRAFIA?

 

Non diamo per scontato un’affermazione del genere.

Pubblicare foto su Instagram, oltre che per mero narcisismo personale, si inserisce anche in un’ottica di business: personal branding, pubblicità locale, promozione di un brand.

È qui che entra in gioco la professionalità della foto.

Solo un esperto fotografo riesce a raccontare una storia da una sola fotografia. Se questa presenta un carattere particolare, soprattutto emozionale, riceverà più apprezzamenti e cuoricini. Di conseguenza entrerà negli hashtag più popolari, traendo maggior visibilità del profilo, e quindi buona reputazione, nuovi clienti e fidelizzazione degli utenti.

Anche su Instagram, quindi, la qualità non verrà meno.

Anzi, la professionalità artistica ha più possibilità di emergere in un mondo pieno di gattini e selfie.

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